martedì 21 aprile 2015

Il pasticcere

La panna, le frolle croccanti, i pan di spagna bagnati e la crema pasticcera profumata di limone e vaniglia. Il cioccolato. Solo pronunciare questi pochi semplici ingredienti attiva un processo nella memoria di ognuno in cui ci si immerge in un mondo di piacere, infanzia, casa e sentimento. Il pasticcere confeziona attimi di piacevolezza in involucri di pasta sottili, sfogliati, morbidi o friabili, e li farcisce di memoria, nobiltà, tecnica e grande passione. Ha il potere di rendere speciale un giorno di festa, e non manca mai nelle celebrazioni importanti che scandiscono la vita di una persona. Il pasticcere ci da il buongiorno al mattino, anche se non lo vediamo, e ci coccola quando ci sentiamo tristi. E’ più affidabile di un fidanzato ed onnipresente, in maniera più tangibile di quanto non lo siano le divinità religiose. Il pasticcere ha spesso un animo fragile attraverso cui filtra i mali del mondo trasformandoli in cibo buono. Il pasticcere si muove con la sensualità di un gatto, ed ha fascino, anche se non è la bellezza il suo punto forza, ma la insegue perennemente. Il pasticcere dorme poco ma bene, mangia solo per piacere, ama la pulizia. E’ sveglio quando gli altri dormono e difficilmente va a ballare sabato sera. Il pasticcere è un potenziale bestemmiatore che trattiene, a volte con spasmi e fumo dalle orecchie, le innumerevoli imprecazioni che vorrebbe urlare per liberazione, quando qualcosa è andato storto. Il pasticcere in fondo è un uomo come tanti, solo che non lo vedi mai attraverso gli occhi, ma puoi sentirne il profumo, udirne il suono… assaporane il gusto.
Quand’ero piccola spiavo da una finestrella un vecchio pasticcere che preparava i suoi dolci ogni giorno. Lavorava da solo ed emetteva mugolii a sbuffi dalla bocca come a voler emulare un trombone seguendo una melodia sempre diversa. Aveva dei gran baffoni, certamente poco igienici, e mi piaceva osservarlo quando faceva le meringhe nonostante non mi piacessero tanto, da bambina non amavo il dolce. Mentre dressava quella spumosa massa bianca la mia mente bambina trasformava tutto in un enorme volta celeste carica di nuvole, in cui nulla poteva essere triste ed i gatti erano di marzapane. Mi perdevo così tanto che certe volte ridevo con gli occhi assenti e lui mi sgridava sentendosi preso in giro. Ma non lo stavo prendendo in giro, quel mondo che sapeva di anice caffè e limone aveva in me effetti psichedelici, e bastava perdersi nella ripetitività di quei gesti perché entrassi in un trans fantasmagorico isolata da tutto.
Nei miei sogni un giorno avrò uno sputo di laboratorio in un buco di nulla, una sala fatta solo ed esclusivamente di sedute comode ed accoglienti, poltrone, luci soffuse, un pianoforte, il caffè, piante tropicali e gatti che confezionano marmotte di cioccolata. Ma prima di tutto questo vorrei diventare brava che per me significa essere in grado di trasmettere attraverso i sensi tutti ciò che mi passa per la testa, qualunque cosa.

L’importante per me è far partecipe gli altri del mio viaggio, accompagnandoli fino all’assaggio.




Avete presente tutta quella sviolinata fatta all'inizio? Beh…dimenticate tutto.
Il pasticcere è un egocentrico represso chiuso dentro le sue turbe mentali, con manie di ogni genere e insicurezze celate in un nazismo rigido e fiero. E’ un sadico che ama cogliere in fallo il prossimo. E’ tremendamente solo. Non ha una vita sentimentale normale. Non ha un’alimentazione normale. Non ha un sonno normale. Quando non porta la divisa si veste malissimo. Sposa look al quanto demodè. Ama parlare di calcio ed organi genitali femminili. E’ profondamente ignorante, quindi se ha successo si monta la testa e si comporta come se qualsiasi cosa al mondo non gli interessasse, tanto lui è genio. Se nessuno lo guarda è disordinato. Fuma e beve e bestemmia. Non è mai veramente soddisfatto di quello che fa anche se non lo da a vedere. Invidia gli artisti non considerandosi facente parte del mondo dell’arte. Se qualcuno si propone in maniera gentile pensa che lo vuole fregare, se è invece greve e maleducato, diventa subito amico suo. 
Non ho ancora capito se effettivamente gli piacciano i dolci.