martedì 11 aprile 2017

Qualcosa che mi andava di dire.

Cosa sta succedendo a chi vive nel decennio dopo i trent'anni? Io, i miei amici attorno e chiunque mi capiti di conoscere in questa fascia d'eta', ha un grave problema o sta male per qualche motivo. Precari costretti, per necessità o volere, a trasferirsi all'estero per constatare amaramente che fino ad ora nel nostro paese non eravamo per niente rispettati come persone, esseri umani.
Sono pronta a stringere personalmente la mano al primo che mi dice, no, non e' l'eta', o che ci siamo passati tutti. Navighiamo in un mare di stronzate e col passare del tempo presumiamo molto di più', ma sappiamo sempre meno. Ci allarghiamo la bocca dicendo che nella vita ciò' che conta sono i fatti, ma poi trascorriamo le nostre giornate su Facebook, una piattaforma in cui di fatto, non succede nulla, ma contano solo le cose che dici, e quindi la parola diventa importante. E la cosa triste sta nel quotidiano, quando ti trovi a parlare di qualcosa e ti rendi conto che nessuno ti sta ascoltando, a nessuno importa nulla, quelle parole hanno un valore solo quando dichiarate su formato virtuale, cosi' tutto può' essere interpretato, frainteso, polemizzato, puoi cosi' farti un'opinione su tutto, e comincia ad importarti di cose che altrimenti non avresti considerato nemmeno. Questa e' la cosa triste.
Nella vita contano sia fatti che parole, che poi la parola e' di per se' un fatto. Ma noi palleggiamo a piacimento tra il voler dare maggior importanza al fatto sminuendo la parola, penso siano tutte scuse. Dire e' fare. State dunque attenti a quello che dite, non se ne può' più di questo marciume grammaticale.