venerdì 27 luglio 2012

Work in progress - Allentown PA

Sono arrivata il 25 nella nuova residenza artistica ospite del cargo collective http://cargocollective.com/TheCenterForForgetting/The-Center-For-Forgetting
e ieri ho inziato il lavoro, alla ricerca di macerie e fragilità, ed ho trovato il temporale...










lunedì 16 luglio 2012

Diario di una sbandata dalla terra dei coyotes #2

Si conclude così la mia prima residenza negli Stati uniti, tre settimane trascorse a New hampton, nel Missouri, mi sembra giusto tirare le somme del lavoro svolto, racchiudere in due righe ciò che ho compreso di questo luogo, parlarvi dove ho visto Fragile, dove ho sentito la sua mancanza e perchè.
Come ben sapete, ho trascorso la prima settimana leggendo intensamente, e finito di leggere tutto quello che avevo (solo tre libri...) diluito in dieci giorni in tutto, giusto il tempo per ambientarmi, capire come sviluppare le mie idee e quando. Mi trovo in quest'ampia distesa collinare che presenta piccole pozze d'acqua naturali un po' su tutta la superficie, fonti preziose per gli animali che le usano per abbeverarsi. Non molto distante dalla casa in cui vivo, si trova una comunità di  Amish da cui andiamo a prendere il latte fresco quasi ogni settimana, latte che utilizziamo per fare lo yogurt ed il formaggio fresco. Le uova le prendiamo dalla nonna di Abbe che ha le galline, noi abbiamo un orto con un po' di tutto, ma quando Abbe va a prendere le uova molto spesso sua nonna le da anche un po' di verdure coltivate da lei. 
Ci nutriamo prevalentemente di cereali di diversi generi ma del tutto inusuali, come la quinoa, ricca di proteine, l'avena, il bulgur ed il grano saracenno. In generale questi ragazzi fanno molta attenzione a come si alimentano, sanno quello che vogliono e cosa gli fa bene. Mangiano cibi molto proteici, molta frutta secca e latticini, pochissima carne però.
Ho capito in breve che gli stati uniti si dividono così con un'ambia comunità di persone che fa moltissima attenzione al modo di mangiare, ed un' altra parte che trascura moltissimo quest'aspetto della propria vita, o addirittura, si lascia proprio andare nella sciatteria più totale. In generale sia gli uni che gli altri non hanno una cultura radicata sull'alimentazione, non hanno il nostro istinto innato per l'accostamento dei sapori e l'equilibrio di un pasto, fanno molta fatica. Per questo ho capito quanto noi italiani siamo naturalmente per cultura degli intellettuali del cibo. Anche il più becero relegato nella bettola più angusta, è capace di preparare qualcosa di quantomeno commestibile e non metterà mai lo zucchero nei borlotti.
Una lunga premessa che giustifica in parte il mio progetto artistico, fatto di frammenti, scambi culturali di vita quotidiana attraverso i quali si cela la sostanza di un individuo. Qui ho visto Fragile, ne ho sentito la mancanza, punto di partenza di questo progetto. Mi sono servita dell'unica ricetta che mia madre ha ereditato dalla tradizione toscana che sono i tortelli ( la cui forma è normalmente conosciuta con il nome di ravioli), che lei mi prepara ogni anno a natale insieme agli "gnudi". Utilizzo parte della mia memoria antropologica per raccontare un po' di me a chi mi ospita, attraverso una ricetta. Per me, il dono più prezioso che potessi fargli.
Abbe è una performer, danza in ogni luogo e si riprende sempre. Ha un canale youtube con oltre 150 video. http://www.youtube.com/user/sheughnessy.
Dale è un artista che spazia dalla performance, a volte anche con Abbe, alla musica, passando per istallazioni  e video. Da quel poco che ho avuto modo di vedere, gli piace fondere diverse culture con collage foto/video (ma anche sonori, Dale fa anche musica) di differenti etnie, in maniera spesso ironica.
E' con questi due giovani artisti che ho condiviso la mia prima esperienza qui, sono felice di averli incontrati e non ho intenzione di tagliare questo filo.










venerdì 13 luglio 2012

Il lake

Dentro quella macchina da morto, potevi trovare di tutto. sotto i miei piedi milioni di anni accumulati in strati di qualunque cosa, utile e da buttare. Una rubrica telefonica bruciata per metà, bicchieri di vario genere, da quelli tipi polistirolo con cannuccia, al semplice trasparente in vetro. Vasetti di yogurt ancora pieni ma abbandonati, tele vuote e dimenticate anch'esse, abiti, fagioli secchi, libretti d'assegni, una zucca. La lampadina del tetto era caduta e pendeva dondolando mantenendosi, ancora non so come, da un unico filo di rame striminzito, così come i due altoparlanti nelle portiere che funzionavano comunque benissimo. Camminavamo ad un'andatura perfetta, ne piano ne forte, con una musica noiosa ma che in quel caso, ci poteva stare. Per i primi cinque minuti non ho fatto che pensare a tutto ciò che avrei preferito ascoltare in quel contesto. Nel senso che, non puoi sentire una femminuccia che imita Bjork gorgheggiando su melodie indiane, quando la tua macchina mortuaria riassume lo schifo della terra tra i campi del Missouri. Cinque minuti e quest'insulso contrasto comincia a divertirmi, anzi penso, è da fighetti trovare a tutti i costi la giusta musica per ogni occasione, che poi...quale musica migliore per un pattume del genere?
La linea gialla tratteggiata divide le due corsie a doppio senso di circolazione, Stiamo andando al lago Duthiny a fare il bagno. 
Non faccio che guardarmi allo specchietto, quei cazzo di capelli che non sopporto, la mia insulsa faccia da fumetto sempre incazzata. Mi sono spuntati non so quanti puntini sul décolleté...e quindi? E quindi niente, me li tengo, che devo fare? Visto che non mangio cioccolata da due mesi, mi soffoco di porcate per sfatare ogni mitologia sul brufolo e compagnia bella. Mangio i regali che avevo comprato per gli amici dato che arriverebbero in italia sotto forma di opera d'arte, un dipinto di Pollock per l'esattezza. Risparmierò questa figuraccia distruggendomi di goloserie come protesta verso il mio corpo che non rispetta i miei sacrifici ricoprendosi di insulsi puntini rossi!
E così ho fatto. Due pacchetti di cioccolatini da 300 grammi...sto malissimo. Se la mia teoria funziona, per la legge dei contrari, domani dovrei avere la pelle liscia come la seta. Comunque la metà si era già sciolta, ho dovuto aprire i pacchetti già confezionati destinati ai miei amici, ed ho scampato per miracolo la tragedia di trovare tutto quel ben di dio disciolto in una busta di pluriball ricoperta di carta gialla. Starò pur male, ma ne è valsa la pena.
Ma prima che tutto questo succedesse, stavamo andando al lago. 
Un'enorme piscina densa e torbida come la birra belga, ma verde però. Verde lago. Il paesaggio come apocalypse now, da rimanere immobili senza fare niente per venti minuti sentendo nella testa elicotteri e sferrazzamenti d'armi. L'ho fatto il bagno, ma avevo paura. 
C'è tutto qui, per questo mi sento strana.
Ho trascorso tutto il tempo a svuotare il cestino nel disco rigido del mio cervello. 
Buon segno.
Ho fumato un po, litigato con un ragno. Una bella sensazione. 
Mi stavo acquietando e non me ne accorgevo. 
Stavo bene.



giovedì 12 luglio 2012

- Adesso che ho finito gli unici tre libri che ho, che faccio? 
- Una cosa semplice, te li rileggi. Oppure vai a caccia di tartarughe, potresti ricoprire di miele un castoro e appiccicarlo al muro, fare corone di fiori col tuo amico panda.

martedì 10 luglio 2012

Fusi orari

E' notte per una fetta di mondo, sera per un altra, pomeriggio, mattina...l'alba da qualche parte.
Il corpo come una lunga strada da percorrere, dialoghi che si succedono come il cambio del paesaggio dal vetro di un automobile, ora il mare, ancora campi di grano che danzano al lieve attraversamento del caldo vento, ora le montagne che si ergono invadendo prepotentemente lo spazio.
Vedi, avevo ragione, i luoghi non esistono, sono stati d'animo che si plasmano al tuo volere, bisogna attendere la risposta del corpo prima d'agire, e seppur frenetica e apparentemente sconclusionata, sembrava sapere il fatto suo. Benchè sembrasse sempre tra le nuvole, le sue nuvole erano in luoghi a lei amici. Posti che la riportavano alla semplicità di bambina, dentro le sensazioni. Chiudeva gli occhi e sentiva il vento della carrozzina rinfrescarle il viso. Il sapore delle prime fragole o del cocomero fresco di frigo. Le mani intrise come spugne dall'acqua salata e la mamma che urla - Viola! Esci subito dall'acqua!
Quella parte di buono che vede delle cose preferisce tenerla per se, una forma di difesa, un rifugio dalle cattiverie altrui. Pronta però a lasciarsi andare a chi come lei lotta contro i mulini al vento, chi viaggia in solitario nei meandri del se, riconoscibili dal profumo e dalla diffidenza.
Nel buio un uomo a testa sotto pende dal soffitto, è una piccola statuetta di gesso kitch di fine anni settanta; sotto di lui, un mare spiegazzato di cartone, sembra volersi intingere con la testa per poi uscire di nuovo e rimanere li, a gocciolare acume.
E lontano, seduta su una sedia assai scomoda, ebbra di nient'altro che Auster, sorrido e penso di grasso terra e pioggia nell'ebano scuro. Piccoli doni per visionari come me. I tesori sono nascosti ovunque, e quando non li desideri arrivano deliziosi e puliti. Che bene.


Grasso terra e pioggia di ebano scuro, mi riportano ai fichi con le mandorle e il cioccolato, dono d'Africa.

 

  


Kitty Wu - Paul Auster

[...]
-Discrezione.
-E' l'ultima parola che userei per descrivere Kitty. E' probabilmente la persona più aperta e spontanea che abbia mai conosciuto..
-E' vero. Ma sotto si cela un formidabile riserbo, un'autentica delicatezza di sentimenti.
-Mi ha baciato la prima volta che mi ha visto, lo sapevi? Mentre stavo per andarmene, mi ha tagliato la strada gettandomi le braccia al collo e piantandomi un bacio sulle labbra. Difficile definirlo un atteggiamento delicato o riservato.
-Un bel bacio?
-Straordinario, nella fattispecie. Uno dei migliori che io abbia avuto il piacere di sperimentare.
-Vedi? Questo dimostra esattamente ciò che intendo dire io.
-Non dimostra un bel niente. E' stata soltanto una di quelle cose che capitano nell' impulso di un attimo.
-No, Kitty sapeva quel che faceva. E' certamente una persona che segue i propri impulsi, ma si tratta di impulsi che rappresentano una forma di conoscenza.
-Caspita, mi sembri molto sicuro di te.
-Mettiti nei suoi panni. Lei si innamora di te, ti bacia sulle labbra, pianta tutto per mettersi in giro a cercarti. E tu, invece, che cosa hai fatto per lei? Un bel niente. Nemmeno l'ombra di un niente. Ciò che differenzia Kitty dagli altri è il fatto che un simile stato di cose lei è disposta ad accettarlo. Pensaci Fogg.
Ti salva la vita, eppure non le devi niente. Non si aspetta nemmeno amicizia. Tutte cose che potrebbe desiderare e che tuttavia non chiederà mai. Ha troppo rispetto per gli altri per costringerli a fare qualcosa contro la loro volontà. E' aperta e spontanea, ma al tempo stesso preferirebbe morire piuttosto di darti la sensazione di starti addosso. Ecco dove entra in ballo la discrezione. E' andata abbastanza in là, per cui a questo punto non le rimane che starsene sulle sue ad aspettare.
-Che cosa stai cercando di dire?
-Che ora tocca a te Fogg. Sei tu quello che deve fare la prossima mossa. [...]



venerdì 6 luglio 2012

New hampton, MO, USA



Io sono qui ... ampi pianori collinari a perdere. Verdi smorti bruciati di sole e vento che spazzola la granaglia.
Strade interminabili tranciano il verde come una lama fende la carne, ascolto il canto degli animali che mi scrutano al passaggio. Chi sei?
Le auto corrono e le senti da lontano, da molto lontano. Il loro rapido avanzare e` udibile molto prima di quanto non si possa vedere con gli occhi, eppur corrono. Le vecchie case qui sono piegate su se stesse, anziane carcasse scheletrite di ossa rotte. Relitti di legno vuoto in un mare sconfinato di verde. La terra si e` sostituita all`oceano, ma l`impatto e` lo stesso, non rimane che chiudere gli ochhi ed immaginare il rumore del mare, il lento scivolar di onde nella battigia, il minuscolo spostarsi dei sassolini al disotto dell`acqua, la risacca.
In un verde mare sconfinato d`erbe.











 









Ravioli: boxes of memory

L`esperimento ravioli e` riuscito benissimo, abbiamo fatto tutti insieme un ottimo lavoro e la salsa di pomodoro semplice, senza aglio, senza cipolla...solo basilico e pomodoro fresco...e` stata un successo. Vedi alla fine anche loro che sono abituati ad intrugli e salsine, hanno apprezzato la semplicita` di un pomodoro fresco col basilico. Cosi`e` nato finalmente il progetto. La prossima settimana rifacciamo i ravioli tutti insieme, cooperiamo per entrare gli uni negli altri, poi mangiamo da un unico piatto il frutto del nostro lavoro, di noi stessi. Ho chiesto a tutti miei amici di portare una cosa che faccia parte della propria memoria, una foto, un gioco, un pensiero scritto. Prenderemo una piccolissima parte di queste cose e le metteremo nei ravioli, che mangeremo tutti insieme. Io italiana cucino negli stati uniti un piatto antico, tirato a mano, dentro metto i ricordi, la memoria, la mia e quella dei miei amici. Insieme celebriamo quest`atto in un pasto dal sapore unico e speciale, noi stessi.





giovedì 5 luglio 2012

I ravioli

Stasera ho promesso di preparare i ravioli ricotta e spinaci. Ho pensato di preparare io stessa la ricotta, ma certo non potevo credere che il latte qui fosse cosi`grasso...praticamente ho fatto un specie di mozzarella stracciata...vabbe`. Abbiamo comprato quest`insulso parmigiano che, a dire il vero credo che il suddetto e questa cosa dentro la scatola qui davanti a me, non si siano mai conosciuti, nemmeno mai visti...forse l`uno non sa neppure dell`esistenza dell`altro. Gli spianaci li ho trovati davvero bellissimi invece, freschi freschi e di foglia piccola. Ho preparato cosi` la farcia dei ravioli, ma ne e` venuta fuori una crema al formaggio di colore verde, del tutto similare a qualsiasi altra crema verde che si puo` comprare in uno di questi mega mercati. In piu` Abbe mi ha praticamente obbligata dire BUONGIORNO insieme a lei davanti alla telecamera...spero non lo pubblichi mai. Che situazione.
Adesso aspetto di prepare la pasta...spero solo che dentro il guscio delle uova non vi sia cioccolata...

martedì 3 luglio 2012

Impotenza

Sembra difficile per me modificare il progetto iniziale pensato per la residenza negli stati uniti.
La macchina fotografica non funziona, non ho telcamera e non trovo il ferro. Tutte cose che potrebbero in quealche modo ispirarmi per trovare nuove soluzioni, tuttavia i tentativi risultano deboli e scarsi. Anche il lavoro con materiali di scarto non mi soddisfa,  trascorro il tempo cercando e cercando, a volte sembro trovare una via, ma poi succede che, si tratta solo, e` solo un fuoco fatuo.
Scrivere risulta la mia unica via, il racconto di un percorso storto, da raddrizzare.
Qui la gente va e viene. Ho dato venti dollari ieri ad una ragazza affinche` mi prendesse tabacco o sigarette, da due giorni le chiedo se li ha comprati e lei, non solo non li compera, nemmeno mi restituisce i soldi. Vabbe`...
...
Con questa scusa non fumo, tanto meglio.
Il dente del giudizio ha ricominciato a muoversi anchilosando tutta la parte destra del mio corpo. L`orecchio mi fa malissimo, la gengiva, il tendine del collo, la spalla, il gomito, fino al femore.
Sento muoversi i piccoli muscoli ad ogni mio accenno con la mandibola, li sento dentro la cavita` auricolare, tric, tric. Non ho intenzione alcuna d`andare al dentista, se proprio peggioro mi drogo con qualche farmaco statunitense, un po` sono curiosa anche.
E lunghi silenzi si susseguono, che bene.
Il vento che trapassa ogni cosa e quando poi si ferma, tutto tace, come morto. La casa in fondo alla strada piegata come ossa rotte. Il piccolo bacino d`acqua dove gli animali si abbeverano. Il mio unico rammarico adesso, e di non poter scattar foto, ma non posso farmi schiavizzare, penso, sebbene sarebbe la mia droga speciale in questo momento. Le idee si affollano nella mia testa, ma ho bisogni dei mezzi per lavorare, cosi` e` quasi impossibile.



lunedì 2 luglio 2012

Forget the memory

Le mattine sono le piu` difficli. Ogni giorno mi sveglio sperando di aver dimenticato, perche` vedi, la memoria e` la cosa peggiore. Una parte di me vuole dimenticare, lasciarsi dietro tutto, un`alra vuole portare con se. Vado nel mio studio e raccatto gli scarti della casa, ogni cosa puo` essere buona, un pezzo di stoffa in brandelli, una bottiglia di plastica, un giornale vecchio. Distribuisco queste macerie su un piano e gli do nuova forma, ed in quei pezzetti di cose vedo me stessa, sono io che cerco di ricompormi, ma non so piu` chi sono, cosa sono. Piango e strappo, piango ed incollo, va sempre peggio. Non riesco a lavorare piu` di un` ora, mi devo fermare per sfogare il pianto e poi osservo cio` che sto facendo e non capisco, cerco il segno, un tracciato, mi dico che arrivero` ad un punto, daro` un significato nuovo a tutto questo, allo stesso tempo sembro rendermi sempre piu` conto che non vi sia significato alcuno a quest`esistenza, a me. Ed il problema sta proprio nel fatto che, non mi rassegno, non riesco a rassenarmi. Trascorso questo tempo, questo logorio, la giornata sembra volgersi al meglio, mi distendo e faccio altro, leggo e scrivo.
E` la memoria che ti ammazza, perche` vedi, mi guardo alle spalle e penso a quella che ero. Sono cresciuta troppo in fretta per essere una persona serena, e la ragazza che vedo alle mie spalle non la rimpiango, ma ammiro la sua vaghezza, una volta virtu` della propria essenza. Prima non sapevo chi ero ma non me ne curavo, adesso mi sgretolo ogni giorno, ogni mattina mi rattoppo per disfarmi nuovamente nella notte, che non mi lascia riposare. Tutto questo dentro me, lontano dagli occhi. Forse il fatto che non sia sola e` una fortuna, forse mi lascerei andare totalmente. Forse.
La distruzione e` alla base di ogni processo.

domenica 1 luglio 2012

MY FIRST AMERICAN LUNCH

Una famiglia numerosa,
patatine e salse di vario genere in fiumi di birra.
Nessun genere di rito o tradizione...si prende il cibo da un buffet e si mangia quanto, dove e quando si vuole.
Una specie di insalata russa con le patate bollite uova sode e quintalate di maionese...fagioli in una salsa assai dolce e piccante, salsicce americane...e panini per gli hot dogs. Tanti altri intrugli che non ricordo...
Un tizio magro e spettinato tipo wild cat mi tampina offrendomi i peggiori cocktails...tra i quali ``bloody beer``, ossia, birra e succo di pomodoro condito di spezie, una vera porcheria....ma dico, era necessario distruggere cosi` una birra, tra l`altro davvero buonissima?Fucking shit!
Passa circa un`ora e la madre di famiglia mi dice di somigliare a Betty Boop, anzi, mi dice, sei dannatamente lei, e continua, Betty Boop deve essere nata in Sicilia ventotto anni fa`... cosi` richima un po` alla volta l`attenzione di tutti facendo notare quest`impressionante somiglianza, molto spesso io non capisco bene cosa dicono, cosi` continuo a sorridere di vergogna e bevo questa birra buonissima, dopo aver elegantemente svuotato il bicchiere di bloody beer in giardino. Ma wild cat ci riprova con un nuovo miscuglio di differente colore...spiacente, gli dico, ho gia` il mio drink...sorry...
Si vogliono tutti molto bene, allo stesso tempo sembrano quasi sconosciuti. E` strano ed affascinante. I ragazzi sembrano tutti piu` vecchi di me, malgrado nessuno superi il venticinquesimo anni d`eta`, ma devo dire che anche i rispettivi genitori dimostrano molti piu` anni di quanti non ne abbiano in realta`. Mi dimostrano un calore ed un affetto sincero, davvero felici di avermi li con loro, felici di condividere con me il loro pasto, nel loro spazio. Si abbracciano sempre come nei films e continuano a dirsi I love you, grottesco.
Ma sono davvero cosi`, semplicemente, come mandarsi affanculo da noi in sicilia...la stessa cosa.
C`e`una coppia di ragazzi giovani con serissimi problemi di peso, ma come immaginavo, e`un problema che si presenta spesso qui, una persona su 3 e` in sovrappeso...io sono un fuscello...anche se quello stronzo del tassista all`aeroporto mi ha detto che stando qui diventero` cicciona...maledetto!!!
Intanto miracolosamente sono quella che mangia meno, anche perche` non mi piace tanto questo cibo sempre dolciastro,ma poi fa caldissimo per mangiare cavolo!!! E bevo birra.
Oggi sono riuscita a parlare un po` almeno...spero di sciogliere questa lingua al piu` presto che mi sento male.

Ora che ho potuto assaggiare queste prelibatezze, posso dire di poterne fare a meno...

TROMBICCHE....I MISS YOU!!!!!

See you soon guys!



BIBU`