venerdì 30 agosto 2013

Giallo P

La vecchia con le tette poggiate alla ringhiera del balcone respira sigarette dietro sigarette buttando il fumo come fosse da una fessura di gomma, pfu...
Quasi piove da quel cielo giallo delle nove del mattino, si giallastro e tutta la casa buia alle nove.
Mai visto il buio dal giallo.
Adesso piove davvero, P vomita e Sandrino mi guarda con l'occhio di sbieco, da una noce di cocco.
Mucche elefanti e babbo natale.
Impalcature fuoriforma increspano le onde della pioggia che ormai balla al vento facendosi strada dalle nuvolotte miste di grigio. 
Banchi ottici nel cielo.

martedì 27 agosto 2013

Serrate serrande.

Svegliarsi la mattina nelle deformità del sonno, sognare magrezza, magrezza magrezza, come simbolo di povertà, come involucro di tristezza.
Nella solitudine del suo contrabbasso, e di altri pochi, latitanti amici, avrebbe preferito che il suo corpo non cambiasse più vorticosamente di continuo. Come le forme dei suoi strumenti, hanno vita ma non cambiano, voleva questo.
Le sopracciglia all'ingiù, ma niente trucco, ha chiuso con quei pasticci in faccia, non basteranno a farle acquisire sicurezza.
Oggi è un altro giorno distorto, dove non c'è nulla al di fuori dell'oscenità del suo corpo.

lunedì 26 agosto 2013

Lucertole mestruate!

Per carità, io sono una rincoglionità perchè ho lasciato il tuo indirizzo tra i miei contatti, e giustamente, tu povera in deficit di attenzioni, hai dovuto mettere il tuo velenoso accento a questa storia. Ma come al solito, sciocca bambina, hai avuto la malizia di credere che l'abbia potuto fare a posta. Io sono veramente costernata, ma figuriamoci se potrai mai capire, e comunque, il mio gesto è stato evidentemente involontario, mentre mettere "mi piace" su Fragilotto è da coglioni quale sei, o comunque, è l'ennesima richiesta d'attenzione da parte tua. Adesso sei bloccata, segnalata e denunciata.

Vediamo se ti avvicini ancora, stregaccia. LASCIAMI STARE! Figurati cosa mai me ne possa fregare di farti sapere cosa faccio, lasciami stare per dio! Polemiche adolescenziali che piovono a intervalli di tempo ormai regolari, ma nemmeno sentimenti provo per te e per quel ricchione che ancora mi manda messaggi come te...siete uguali.

Amatevi e non mi stonate più la testa! Lucertole mestruate!

lunedì 19 agosto 2013

A kiss is still a kiss

- Vado a fare il bagno con la mia amica Jennifer.
- Ma come Jennifer? E' un ragazzo!
- Lei è Jennifer ed è mia amica! Noi andiamo a fare il bagno.
Jennifer aveva una maglietta rossa, e gli occhiali da superman, un orribile pizzetto demodè ed i denti puliti e dritti, l'unica cosa che le piaceva erano quei denti. Non aveva nulla che fosse uomo la Jenny, pur avendone le sembianze. Si vede che nell'ebbrezza ho carpito quell'essenza che si celava dietro quell'orribile pizzetto che circondava le labbra e tutti i suoi muscoli attorno.
Un bacio cura tutto, ma un bacio è solo un bacio.

You must remember this
A kiss is still a kiss
A sigh is still (just) a sigh
The fundamental things apply
As time goes by

http://www.youtube.com/watch?v=AY62QByUYJQ

sabato 17 agosto 2013

Patina di sabbia.

Notte di mare senza fuochi, molte persone organizzate a bere. Parecchie già sbronze alle 9 di sera.
Bevve.
Sabbia nel naso e nella faccia, musica e cavetti, la sette.
Occhiali e denti che ammiccano.
Una maglietta rossa.
Versi strani, cecità.
Bagno solo fin sotto l'ombelico.
Asciugamano altrui per tre.
C.P.V.
Cadde.
In un posto dove sentiva ma non poteva vedere.

Ricordava solo il suono della ventola, piena di freddo.



sabato 3 agosto 2013

A trash story #1

Quando vivi veramente, il succo delle cose resuscita sulla pelle di chi vuole arrivare all'essenza.

Una sera di marzo Lulu stava facendo la fila per andare in bagno, in una bettola nel mercato della vucciria. Indossava un jeans aderente nero sbiadito, una maglietta dei Sonic Youth, nera, col disegno della copertina del mitico album "GOO", ed una giacca in velluto, spalle strette, a stampa di fiori cupi, dal blu/viola passando per raffinate scale di grigio, mezzo frac con collo stile ottocento, bottoni dorati con interno in perloid marrone. Stivaletti da equitazione neri. Niente trucco, capelli all'altezza delle mascelle, un po' mossi. Successe che un mezzo rozzo la fece ridere; stava chiedendo ad un tipo che usciva dal bagno se avesse bisogno di materiale da fumare, ma quello si era un po' seccato, così il mezzo rozzo intavolò una polemica sul fatto che, comunque ci si trovava in un luogo in cui non c'era tanto da rimanerci male se capitava una cosa del genere. Questa cosa la fece ridere, ed il mezzo rozzo, si avvicinò e si presentò. Indossava un jeans chiaro ed una volgarissima cintura Gucci, che nemmeno Gucci sa di aver fatto, un paio di scarpe Dolce e Gabbana nere con la linguetta rigorosamente a vista, casomai non si vedesse la marca, e credo indossasse un maglioncino di cotone grigio con scollo a V. I capelli lisci castano chiaro, occhi grandi nocciola tendenti al giallo, baffi, e naso importante. Sarà stato alto un metro e settantacinque. Si presentò dicendo di chiamarsi Mathis e questa cosa la divertì ancor di più. Fuori c'era Sandro ad aspettarla con le sue visioni oniriche sulla vita, ed usci per raggiungerlo. Nemmeno si era accorta che Mathis da un angolo della strada la stava fissando, e si avvicinò con un amico più giovane e meno rozzo, ma matto. Dario si chiamava.
Da quella sera non si separarono più, Lulu, Mathis e Dario.