lunedì 3 agosto 2015

All'amicizia.

La luce della sera che tarda a venire dalle finestre d'agosto bolognesi,che  portano struggenti e malinconiche arie di nostalgica attesa, quel pizzicore al cuore scandito dalla voglia di vivere qualcosa che puoi toccare solo con il pensiero. Quell'essere sociale che svanisce in milioni di frasi dette a sconosciuti solo per far comprendere brevemente chi sei, e destare solo perplessità. Impossibile cedere a parole di un cuor chiuso. La maturità porta a comprendere il valore dell'amicizia, nella misura in cui non hai più bisogno di spiegare chi sei, perchè un amico lo sa già, e puoi perderti nella semplice condivisione delle cose annullando il tuo sé. Poi col tempo accetti questa condizione, farcendo la tua preziosissima solitudine di personaggi nuovi, che sai già in partenza non ti saranno amici mai. Il sentimento vero è raro e prezioso, se hai la fortuna di esserne investito, difficilmente potrai levartelo di dosso, e non v'è distanza o barriera che possa separartene. La purezza di sentimento amichevole ti fa sopportare la distanza fisica, godere dei pochi furtivi momenti di condivisione, senza ferire nessuno per gelosie di bugie.
Non ho ancora disfatto le valigie, come dovessi ripartire a breve, raggiungere.
E le finestre spalancate, ma non entra nulla di nuovo, mi piacciono. E capitano errori di valutazione quando vivi a carte scoperte, poco male.

Amici miei, la vita mi ha fatto dono del vostro amore e ne faccio tesoro.

Tutto il mio resto non conta.


Cosa succede se un pasticcere ha la febbre.

Le 4 del mattino. Gianni, umile operaio addetto alla preparazione del buffet salato di una nota pasticceria Finlandese, chiama come di consueto la sua collega pasticcera Biola per darsi il solito appuntamento all'angolo di porta S.Corniola per andare insieme a lavoro.
- Buongiorno Biola, come siamo?
- Giannuzzo amico mio, male mi sento.
- Ti è venuto di nuovo dolore di schiena?
- No compare, peggio, ho febbre altissima, il corpo pieno di macchie, il fegato gonfio, la testa nell'acqua e l'osso nel piede.
- Minchia, a mare siamo. E ora?

Immaginate come se in questo laboratorio lavorassero solo loro due, ma immaginatelo e basta, perché in verità non funziona così, non potrebbe succedere, il mondo andrebbe a rotoli.
Non ci sarebbero cornetti per la colazione, e cannoli ripieni di ricotta, crema e cioccolato.
Non ci sarebbero le crostate di frutta e nemmeno i bignè all'arancia. Gianni volendo avrebbe potuto friggere le graffe e informare qualche colazione preparata il giorno prima, ma non ci sarebbero state le torte al cioccolato, i dolci secchi e le cose al pistacchio.

- Bisogna trovare un sostituto.
- La marmotta?
- Ancora Co sta marmotta...l'ultima volta che ti ha sostituito è stata capace solo di scoppiare bolle da improbabili tavolette di cioccolato scadente...abbiamo mandato in negozio solo quintali di cioccolato a buchi tipo formaggio svizzero...a momenti mandavamo in rovina l'azienda.
- Compare, se vengo rischio di contaminare i prodotti, di contaminare te, ma soprattutto, rischio di contaminare gli scarafaggi e li sono cazzi...avremmo un mucchio di scarafaggi contaminati in giro per il laboratorio, che se poi escono di lì, contaminano tutto il pianeta e poi chi lo sente Gelati...
- E chi è Gelati?
- E' uno che tutela lo stato di salute di questa specie animale.
- Solo questa?
- Non saprei...però questa gli piace assai.

L'ultima volta che Gianni prese il raffreddore, venne lo stesso a lavoro contaminando la comunità di scarafaggi che dimora negli anfratti del motore del frigo. Successe un bordello...non avete idea che casino facciano milioni di scarafaggi che starnutiscono, un vento malsano circolava per tutto il laboratorio e alla fine morirono quasi tutti.

Fu terribile.