mercoledì 22 maggio 2013

I pettinati del mercoledì mattina.

L'arsura dopo il diluvio, dopo carestia e morte. Sgomitando nell'attesa della tua venuta, al passaggio della pioggia di cavallette.
Dov'è la fonte di latte e miele?
Ogni volta che il prete recita questa parte mi viene un desiderio di assaggiare questa cosa, fresca e dolcissima, nauseabonda, come piace a me. Credo di avere voglia di provare questa sensazione, mentre il prete parla, ed immaginare questa cascata assurda di un biancore spaventoso, al quale mai nessuno vorrebbe accostarsi a bere. E intanto alle mie spalle una bambina urta la mia sedia, indietreggiando per scattare una foto alla sua famiglia tedesca. Il solito caldo, il solito tea, ne vorrei un altro. E tutte queste rose in vendita per strada, pare che siano per Santa Rita, ma lei non si chiama Rita? Mi piacciano i ranuncoli, e la volgarità delle rose nere
.
I pettinati del mercoledì mattina, devono far vetrina seduti al tavolo di un bar, ma t'accorgi da dove vengono non appena tentano di mettere qualcosa in bocca, che sia acqua o pane, quella grazia falsamente architettata, ecco che crolla come una bricola dalla bocca.

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