lunedì 25 agosto 2014

Venticinque agosto a Vasto

Venticinque agosto a Vasto, la mia vicina di casa credo sia una prostituta e non si è accorta che non ero la stessa ragazza che abitava qui prima, quando gliel'ho fatto notare, mi ha chiesto un termometro. Alle tre del pomeriggio imprecava al telefono fingendo di piangere, avrà sessant'anni coi leggings neri trasparenti e denti pochi.
C'è una zona centrale con mura antiche che sembra una bomboniera, una vista sul golfo e ristoranti per coppiette. Per il resto la città è un agglomerato folle di villette a schiera e palazzi anni settanta, e posti in cui friggono. Io la solita prassi. Pulizie, domani dieta, camminate interminabili e lavatrici a tempesta. Immortalata in polaroid nelle viscere della periferia nord.





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