martedì 17 gennaio 2012

Perché tutti i grandi testi ci dicono che la vita è eterna?

La morte fa parte di noi ancora prima della nostra nascita.
Camminiamo si strade costruite da morti, abitiamo in case abitate da morti prima di noi, studiamo su libri scritti da morti, ed il risultato che tutto ciò ne produce e che moriamo anche noi lentamente, anche se spesso siamo già morti alla nascita.
Non ci capita spesso di pensare a queste cose perchè siamo talmente dentro la morte che nemmeno ce ne accorgiamo, eppure ci insegnano ad averne timore, quando ne siamo continuamente attraversati senza nemmeno accorgercene. Quello che diciamo, ciò che io sto esprimendo è sicuramente stato percepito dal mio inconscio chissà quando, ed adesso lo ripropongo in qualche modo, ma è frutto di chissà quale defunto.
Dicevo che difficilmente riflettiamo sull'argomento, non è un male, ma credo che sia più difficile avvicinarsi a questa riflessione se si abita in città moderne, in case nuove, in macchine di recente produzione. Ciò che intendo dire è che udire lo scricchiolio di una soletta vecchia, la porta che cigola, la goccia del lavandino che cade e crea un tonfo sordo di notte, i topolini sul soffitto, l'odore di legno vecchio, l'eco di una porta che sbatte da una stanza all'altra, il vento che passa da quell'unica fessura che c'è nella finestra, e fischia sordamente come fosse un fantasma, il fantasma del morto che abitava la casa prima di voi, forse, tutte queste cose, possono indurre a tale riflessione. Come vivere in una città medievale, circondata da possenti mura, quadrettata da vie dai nomi crudeli in cui non entra nulla di nebbia e luce che siano. Sembro condannata a riflessioni del genere dalla mia stessa natura, da ritrovarmi periodicamente in città vecchie dalle storie occulte, in cui sembra nascosto un mondo sotterraneo fatto di candele e sacrifici...di evocazioni mortuarie. Ed anche se sacrifici e lumi di candela non ce ne sono, è impossibile venire in posti come questo e non pensare per un attimo...ma forse io sono morta? Tutte le persone che vedo sono morte pure loro...? E ti perdi nell'enigma cercando di comprendere se esiste una differenza tangibile tra l'essere ed il non essere.
La risposta...forse...la scopriremo soltanto morendo...ma non vi può essere fine alla vita...perchè la vita...è eterna.

La mia non è affatto una polemica, anzi, ho l'insulsa pretesa di indurre ad una riflessione, che io ho aperto da tempo e che prosegue periodicamente e si espande sempre dentro di me. Riflessione attraversata dai testi che leggo ogni tanto e mi trascinano sempre qui...nel luogo più bello...l'oblio.

Un saluto particolare lo faccio ad Elémire Zolla che mi fa compagnia con "Uscite dal mondo", non lo leggo però...aspetto fino a quando non sarà naturale farlo.

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