sabato 21 gennaio 2012

Rituali inconsapevoli

La scorsa estate non sono stata a molti concerti, perchè grazie alla scatola magica, posso vedere in anticipo che tipo di musica suona il gruppo in programmazione, e decidere anticipatamente se andare o meno al concerto. Tuttavia ho notato in quei pochi gruppi che ho visto ed ascoltato, l'usanza di mascherarsi ad un certo punto dello spettacolo, spesso con maschere di animali. Anche quando mi trovo davanti ad un televisore, mi capita spesso di vedere persone mascherate da animali.
Un liberato in vita vive non necessitando di nulla,  quasi ogni individuo ha potuto provare almeno una volta nella propria esistenza questa sensazione. Si pensi ai musicisti, ai danzatori che si abbandonano in un luogo che non ha spazio e tempo; a chi si perde nell'attimo estatico dell'innamoramento...e chi si abbandona a profonde riflessioni contemplative divenendo ciò che riflette. Sembra così lontana la liberazione, eppure tutti l'abbiamo conosciuta seppur per poco, sappiamo inconsapevolmente cos'è, ma ciò non è tangibile, forse nemmeno descrivibile...quel che sto facendo io adesso, è un tentativo di creare un'apertura nelle vostre menti affinché possiate entrare dentro la sensazione, la vostra sensazione.
A volte compiamo gesti che inconsapevolmente sono veri e propri riti.
Un tempo gli uomini invocavano gli spiriti degli animali, per acquisire la loro conoscenza, imitavano la pantera nella foresta, il leone nella caccia...rituali sciamanici nell'attesa di essere attraversati dagli spiriti di quell'essere, per assorbirne il sapere.
Forse inconsciamente, quando indossiamo le maschere degli animali, e danziamo, suoniamo, quando li contempliamo, compiamo un rito perchè vorremmo essere come loro, acquisirne il sapere e la conoscenza, il loro innato istinto a saper far tutto...senza necessitare nulla. Cerchiamo la liberazione attraverso il loro spirito.
Immedesimarsi in ciò che si sta osservando attentamente fino a coglierne la pura essenza...questo è contemplare. Da piccola lo facevo sempre con le foglie degli alberi, le osservavo fino a quando queste tremolavano tutte e mi dimenticavo dov'ero, cosa fossi...ma poi qualcosa sempre mi distraeva.

Un liberato in vita non si distrae mai e resta sempre dentro quella bolla al di la di ciò che è fuori dal se stessi, concentrato dentro al proprio abito, ma perdendo la percezione della dimensione...

-Leggendo - Uscite dal mondo - di Elémire Zolla




foto presa da:

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