lunedì 16 luglio 2012

Diario di una sbandata dalla terra dei coyotes #2

Si conclude così la mia prima residenza negli Stati uniti, tre settimane trascorse a New hampton, nel Missouri, mi sembra giusto tirare le somme del lavoro svolto, racchiudere in due righe ciò che ho compreso di questo luogo, parlarvi dove ho visto Fragile, dove ho sentito la sua mancanza e perchè.
Come ben sapete, ho trascorso la prima settimana leggendo intensamente, e finito di leggere tutto quello che avevo (solo tre libri...) diluito in dieci giorni in tutto, giusto il tempo per ambientarmi, capire come sviluppare le mie idee e quando. Mi trovo in quest'ampia distesa collinare che presenta piccole pozze d'acqua naturali un po' su tutta la superficie, fonti preziose per gli animali che le usano per abbeverarsi. Non molto distante dalla casa in cui vivo, si trova una comunità di  Amish da cui andiamo a prendere il latte fresco quasi ogni settimana, latte che utilizziamo per fare lo yogurt ed il formaggio fresco. Le uova le prendiamo dalla nonna di Abbe che ha le galline, noi abbiamo un orto con un po' di tutto, ma quando Abbe va a prendere le uova molto spesso sua nonna le da anche un po' di verdure coltivate da lei. 
Ci nutriamo prevalentemente di cereali di diversi generi ma del tutto inusuali, come la quinoa, ricca di proteine, l'avena, il bulgur ed il grano saracenno. In generale questi ragazzi fanno molta attenzione a come si alimentano, sanno quello che vogliono e cosa gli fa bene. Mangiano cibi molto proteici, molta frutta secca e latticini, pochissima carne però.
Ho capito in breve che gli stati uniti si dividono così con un'ambia comunità di persone che fa moltissima attenzione al modo di mangiare, ed un' altra parte che trascura moltissimo quest'aspetto della propria vita, o addirittura, si lascia proprio andare nella sciatteria più totale. In generale sia gli uni che gli altri non hanno una cultura radicata sull'alimentazione, non hanno il nostro istinto innato per l'accostamento dei sapori e l'equilibrio di un pasto, fanno molta fatica. Per questo ho capito quanto noi italiani siamo naturalmente per cultura degli intellettuali del cibo. Anche il più becero relegato nella bettola più angusta, è capace di preparare qualcosa di quantomeno commestibile e non metterà mai lo zucchero nei borlotti.
Una lunga premessa che giustifica in parte il mio progetto artistico, fatto di frammenti, scambi culturali di vita quotidiana attraverso i quali si cela la sostanza di un individuo. Qui ho visto Fragile, ne ho sentito la mancanza, punto di partenza di questo progetto. Mi sono servita dell'unica ricetta che mia madre ha ereditato dalla tradizione toscana che sono i tortelli ( la cui forma è normalmente conosciuta con il nome di ravioli), che lei mi prepara ogni anno a natale insieme agli "gnudi". Utilizzo parte della mia memoria antropologica per raccontare un po' di me a chi mi ospita, attraverso una ricetta. Per me, il dono più prezioso che potessi fargli.
Abbe è una performer, danza in ogni luogo e si riprende sempre. Ha un canale youtube con oltre 150 video. http://www.youtube.com/user/sheughnessy.
Dale è un artista che spazia dalla performance, a volte anche con Abbe, alla musica, passando per istallazioni  e video. Da quel poco che ho avuto modo di vedere, gli piace fondere diverse culture con collage foto/video (ma anche sonori, Dale fa anche musica) di differenti etnie, in maniera spesso ironica.
E' con questi due giovani artisti che ho condiviso la mia prima esperienza qui, sono felice di averli incontrati e non ho intenzione di tagliare questo filo.










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