martedì 10 luglio 2012

Fusi orari

E' notte per una fetta di mondo, sera per un altra, pomeriggio, mattina...l'alba da qualche parte.
Il corpo come una lunga strada da percorrere, dialoghi che si succedono come il cambio del paesaggio dal vetro di un automobile, ora il mare, ancora campi di grano che danzano al lieve attraversamento del caldo vento, ora le montagne che si ergono invadendo prepotentemente lo spazio.
Vedi, avevo ragione, i luoghi non esistono, sono stati d'animo che si plasmano al tuo volere, bisogna attendere la risposta del corpo prima d'agire, e seppur frenetica e apparentemente sconclusionata, sembrava sapere il fatto suo. Benchè sembrasse sempre tra le nuvole, le sue nuvole erano in luoghi a lei amici. Posti che la riportavano alla semplicità di bambina, dentro le sensazioni. Chiudeva gli occhi e sentiva il vento della carrozzina rinfrescarle il viso. Il sapore delle prime fragole o del cocomero fresco di frigo. Le mani intrise come spugne dall'acqua salata e la mamma che urla - Viola! Esci subito dall'acqua!
Quella parte di buono che vede delle cose preferisce tenerla per se, una forma di difesa, un rifugio dalle cattiverie altrui. Pronta però a lasciarsi andare a chi come lei lotta contro i mulini al vento, chi viaggia in solitario nei meandri del se, riconoscibili dal profumo e dalla diffidenza.
Nel buio un uomo a testa sotto pende dal soffitto, è una piccola statuetta di gesso kitch di fine anni settanta; sotto di lui, un mare spiegazzato di cartone, sembra volersi intingere con la testa per poi uscire di nuovo e rimanere li, a gocciolare acume.
E lontano, seduta su una sedia assai scomoda, ebbra di nient'altro che Auster, sorrido e penso di grasso terra e pioggia nell'ebano scuro. Piccoli doni per visionari come me. I tesori sono nascosti ovunque, e quando non li desideri arrivano deliziosi e puliti. Che bene.


Grasso terra e pioggia di ebano scuro, mi riportano ai fichi con le mandorle e il cioccolato, dono d'Africa.

 

  


3 commenti:

  1. E fichi con le mandorle e cioccolato riportano me in una cucina storica, nella quale mia madre li divideva nei barattoli.
    Luoghi che permangono solo nei ricordi, in questo caso.

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    1. Pure io li metto nei barattoli e li regalo a volte. E' uno regali più preziosi che faccio ;-)

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    2. Lo sono davvero, preziosi.
      Un abbraccio!

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