lunedì 25 giugno 2012

Il giorno bianco

Il mio ultimo giorno in Italia fa rumore di lavori in corso misto a cip d'uccellini, brrrum e pi-pi di motorini.
Che ci faccio qui?
Sempre a chiedere.
Rubinetti gocciolano urine colorate da jelly beans.
Io non mi annoio mai, solo che, non aver la libertà di fare quel che ti pare, bè...mi annoia. Poi non mi piace l'happy hour...a me piace Trombicche. 
Davide mi porta sempre qualcosa da mangiare pure se gli dico che non voglio niente, anche Bobbe.
Sono a Milano e l'unica cosa a cui penso è la massa, la solitudine dell'individuo, la spersonificazione del se. Mi accosto poi a Siena perchè è l'esatto opposto.
Di fianco a me un palazzo con tante finestre, mi viene una tristezza.
Qui tutti dormono dopo la partita dell'Italia che con quel caldo sembrava stessimo giocando noi e di conseguenza sudando. 
Io avanti e indietro dalla cucina a preparare per tutti. 
Il calcio lo guardo come fosse uno spettacolo circense, mi domando come facciano a far andare la palla esattamente dove vogliono, bloccarla in quel modo...sono come ipnotizzata ed immagino il valzer dei fiori di Čajkovskij mentre li vedo volteggiare sulle punte a far volare il pallone. Rimango sedotta dalle immagini, ma non capisco niente.
Vorrei fare silenzio, ma c'è troppo rumore bianco qui.











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